Traccia Concorso
Mortis Causa - 3 dicembre 2021
Tizia, cittadina italiana e scrittrice di chiara fama, si reca dal notaio Romolo Romani di Roma per disporre delle sue ultime volontà ed espone al notaio di essere vedova e di avere due figli riconosciuti, Tizietto e Caietto.
Tizia dichiara di aver avuto, durante il matrimonio con il defunto marito, una figlia (Sempronia) dalla relazione con Cesare, il quale al momento della nascita l’ha riconosciuta come figlia naturale nata da donna che non vuole essere nominata; pertanto Tizia intende procedere al riconoscimento della stessa Sempronia.
Tizia sa che Tizietto vuole iniziare un’attività imprenditoriale che lo esporrà ad un elevato indebitamento e pertanto intende lasciargli solo un terreno in Roma di scarso valore e nominare quindi eredi in parti uguali gli altri figli e Primo, unico figlio di Tizietto.
Tizia ha appena terminato il suo romanzo inedito, conservato sul suo computer, e intende lasciarlo a Cesare con l’onere della pubblicazione dello stesso entro un anno dalla sua morte e con la possibilità di sfruttarne tutti i relativi diritti. La password per accedere al testo digitale del manoscritto è custodita dall’avvocato Filano, già incaricato di consegnarla al beneficiario del lascito.
Tizia è, altresì, proprietaria dell’azienda olivicola in Tivoli e vorrebbe lasciarla a Caietto affinché prosegua l’attività sotto forma di società con modalità che ne escludano la sua responsabilità patrimoniale nei confronti dei creditori dell’azienda.
Tizia, inoltre, intende costituire una fondazione per testamento che si prenda cura dei gatti randagi, destinando a siffatta finalità la villa in Pomezia, con l’annesso ampio giardino, del valore di euro 100.000.
Tizia dichiara al notaio di non conoscere la lingua italiana per aver vissuto all’estero, ma è accompagnata dall’amico tedesco Filano, per la prima volta giunto in Italia, che conosce perfettamente la lingua italiana ed è disposto a farle da interprete.
Il candidato, assunte le vesti del notaio Romolo Romani di Roma, rediga il testamento pubblico di Tizia, adeguandolo, ove necessario, alle inderogabili norme di legge e tratti, in parte teorica, della tutela dei creditori del legittimario leso e degli istituti giuridici inerenti alle altre disposizioni testamentarie.
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