Autore Topic: Nuovo  Riflessioni sulla nomina della commissione del concorso 2024  (Letto 2341 volte)

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Offline Raffaele Viggiani

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Riflessioni sulla nomina della
Commissione del concorso 2024



Dividerò le seguenti riflessioni in cinque punti.
Che riepilogano tutto quanto avvenuto, prima e fino alla nomina della Commissione del concorso notarile che si terrà il 20-21-22 novembre 2024.



1) Notiziario CNN del 14-5-2024 n. 90


Venerdì 17 e sabato 18 maggio si è tenuto a Torino il Congresso Nazionale del Notariato, dedicato all'accesso e alla riforma del concorso.

Martedì 14 maggio, solo tre giorni prima, il CNN (Consiglio Nazionale del Notariato) aveva fatto pervenire via email a tutti i notai italiani, tramite il Notiziario del CNN, un documento programmatico, allegato al presente post (approvato dal CNN medesimo), al fine di presentare quello di cui si sarebbe discusso durante il Congresso.

Il titolo del documento era "Documento preparatorio delle prime due tavole rotonde e del dibattito assembleare".

All'interno di questo documento,
- nel Paragrafo 2 (Diventare notai: la riforma del concorso notarile e il sostegno all'avvio della professione)
- sotto Paragrafo 2.1 (Riforma del concorso e del funzionamento della commissione)

all'interno del titoletto "Le possibili proposte di riforma", appariva testualmente la seguente proposta da parte del CNN:
«Consentire ai docenti delle sole Scuole Istituzionali del Notariato di fare parte della commissione».


Al Congresso, tutto ciò (nonostante l'assurdità della proposta) è stato ribadito
- dal notaio e Presidente del CNN Giulio Biino
- dal notaio e Consigliere del CNN Diego Barone (Direttore della Scuola Nazionale del Notariato)
- dal notaio e Consigliere del CNN Marco Silva (Direttore della Scuola del Triveneto)

In particolare, il notaio Silva,
- parlando dei docenti che poi diventeranno commissari,
- ha detto che "la scelta di questi commissari è fondamentale per indirizzare questo cambiamento culturale che vogliamo far accadere nel concorso".



2) Mio intervento sul punto - 18 maggio 2024 (Torino)


Ho preso la parola durante il Congresso con un intervento che aveva l'obiettivo di
- tutelare il concorso,
- proteggere i sacrifici dei candidati,
- evitare ogni minima contestazione alla correttezza della procedura concorsuale medesima.


Ecco un passaggio del mio intervento (lo trovate al minuto 6:14 del sottostante video, ma l'intero passaggio inizia al minuto 5:14):

"Al di là della valutazione politica di voler perseguire questa strada, sulla quale ho dubbi di opportunità e legittimità e sulla quale rimarrò vigile, a me pare irrispettoso, pericoloso, pensare di voler dirigere il concorso con questi mezzi.

Mi piacerebbe che ci fosse maggiore onestà intellettuale.
Mi piacerebbe che chi prepara i ragazzi, come ho fatto e faccio da 14 anni, rimanga fuori dalla valutazione concorsuale.
È un principio naturale, banale ed elementare.

Non credo serva dire altro".





3a) Rosa dei notai commissari


Con D.D. 12 giugno 2024 è stato bandito un nuovo concorso notarile.
Le prove scritte si terranno nei giorni 20-21-22 novembre 2024.

Medio tempore, il CNN ha raccolto le disponibilità dei notai che vogliono far parte della Commissione.
Ha così creato una rosa di 29 notai da sottoporre al Ministero.


Nel farlo, va precisato, il CNN ha cambiato la prassi che guidava il suo precedente agire.
E ha cambiato detta prassi senza alcuna preventiva delibera (si vedi infra cliccando qui).

Precedentemente, infatti, il CNN precisava che potevano "far parte della Commissione i notai che abbiano almeno 10 anni di anzianità, che non abbiano riportato sanzioni disciplinari negli ultimi 10 anni, che non abbiano esercitato attività di insegnamento in scuole di preparazione al concorso negli ultimi 5 anni o partecipato come commissari alle due precedenti procedure concorsuali, che non abbiano riportato condanne, ancorché con sentenza non ancora passata in giudicato, per i reati previsti nel capo I del titolo Il del libro secondo del codice penale e per i quali non ricorra alcuna delle cause di incompatibilità previste dalla legge e indicate nella dichiarazione che troverete in allegato".

Invece, per il concorso del 2024, il CNN, al fine di perseguire quanto sopra indicato ("Consentire ai docenti delle sole Scuole Istituzionali del Notariato di fare parte della commissione"), ha eliminato questi requisiti.


Il Ministero, all'interno di questa rosa, ne ha individuato 9 (precisando di averlo fatto sulla base delle "delibere con le quali il Consiglio nazionale del notariato ha indicato i nominativi dei notai disponibili a far parte della commissione esaminatrice").
Tra questi figura il notaio Giuseppe Maria Miceli.

Il notaio Miceli insegna da tanti anni (link al curriculum):
- sia dal 2013 come docente e direttore scientifico (link) dell'Anselmo Anselmi (la Scuola che fa capo al Consiglio Notarile di Roma)
- sia da quest'anno (2024) come docente della nuova Scuola Nazionale del Notariato


Sul punto, mi preme sottolineare
- la miopia politica con cui il CNN e la Scuola Nazionale del Notariato hanno perseguito questa missione di indirizzo politico
- l'inopportunità del notaio Miceli di aver dato la propria disponibilità quale commissario



3b) Presidente della Commissione


Come Presidente della commissione è stato nominato il dott. Luigi Fabrizio Augusto Mancuso, magistrato penalista di VII valutazione di professionalità in servizio presso la Corte di Cassazione.

Da una semplice ricerca su Google, si nota che il medesimo è stato membro del Comitato scientifico dell'Anselmo Anselmi (la Scuola che fa capo al Consiglio Notarile di Roma e in cui insegna dal 2013 lo stesso notaio Miceli).

Ecco i link:
- nomina del 2018: link
- retribuzione autorizzata dal CSM per il 2013: link
- retribuzione autorizzata dal CSM per il 2014: link



4) Intervento sui social del notaio Andrea Fiorelli Bertoli - 7 novembre 2024


Preciso che l'APAN (Associazione Praticanti e Aspiranti Notai), di cui è Presidente il notaio Bertoli, figura tra i soggetti che hanno lavorato al documento sopra indicato e consegnato a tutti i notai il 14 maggio 2024.


Ecco alcuni stralci del suo intervento apparso sui social.
Provvedo a virgolettare le sue parole e a inserire sotto alcune mie brevi precisazioni.


"Innanzitutto non c'è un dato normativo che contrasta questo tipo di incompatibilità"
- mia precisazione: contrasta con l'etica, il buon senso e ogni corretto agire politico

"Ferma restando l'esclusiva responsabilità del Ministero per la nomina in esame"
- mia precisazione: il CNN ha fornito una rosa di 29 notai e tra questi c'era il notaio Miceli
- la responsabilità, quindi, è del Notariato
- il Ministero, a voler essere onesti, non ha alcuna cognizione sull'essere o meno un notaio docente di una scuola

"Il notariato dal canto suo si è sentito di non far tenere la lezione prevista per oggi dal notaio Miceli nella scuola, per evitare innanzitutto che il notaio venisse assalito a seguito della notizia, ma anche per dimostrare un'imparzialità verso questa scelta del Ministero"
- mia precisazione: qui non credo serva alcun commento



5) Conclusione


La cosa che più mi preme è che le regole del gioco siano trasparenti e cristalline.
Ci sono in gioco i sogni di tanti ragazzi e ragazze che investono passione e sacrifici.
Serve maggiore rispetto.


Ritengo che serva risolvere quanto accaduto.
Per evitare che un altro concorso notarile, dopo quello del 2010, venga annullato.

E che servirebbero anche delle spiegazioni a tutti noi.
Noi che crediamo nei sogni, nei sacrifici e nel Notariato.


Un abbraccio a tutti,
Raffaele Viggiani



In relazione a questo post, ho pubblicato un reel su Instagram: https://www.instagram.com/reel/DCKPz16I9WQ

Offline Raffaele Viggiani

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Re: Riflessioni sulla nomina della commissione del concorso 2024
« Risposta #1 il: 13 Novembre 2024, 09:34:06 »
Articolo di Federnotizie - lunedì 11 novembre 2024
Fonte: https://www.federnotizie.it/concorso-notarile-e-commissari-maneggiare-con-cura/
(in allegato il pdf)


Il 5 novembre scorso è stato pubblicato il Decreto di nomina della commissione esaminatrice del concorso a 400 posti di notaio indetto con d.d. 12 giugno 2024 le cui prove si terranno tra due settimane a Roma (nota 1). La costituzione della Commissione è stata determinata in base alle “delibere con le quali il Consiglio nazionale del Notariato ha indicato i nominativi dei notai disponibili a far parte della commissione esaminatrice”.

La commissione è stata così formata, per quanto riguarda la componente notarile, da 9 membri, 4 donne e 5 uomini, provenienti principalmente dal Centro-Sud Italia (un collega di Belluno, un collega in pensione già notaio in Torino e tutti gli altri dal centro Italia in giù).

Tra i candidati proposti al Ministero e nominati Commissari dell’imminente concorso c’è un Collega che attualmente è Direttore Scientifico della Fondazione Anselmo Anselmi (nota 2), dove insegna dal 2013, nonché docente della Scuola Nazionale del Notariato (nota 3).

Nella categoria è subito scoppiata la polemica e, verosimilmente, i nostri lettori (ammiratori e detrattori) si aspettano un nostro intervento da incendiari.

E invece, no!

Questo non perché non ci sarebbero i motivi per la critica, o perché ci siamo “ammorbiditi” o perché ci piace quello che sta accadendo, ma perché riteniamo ancor più importante, in questa situazione e così vicini alle prove concorsuali, trasmettere serenità ai ragazzi che si preparano a sedersi a Roma, fortemente convinti come siamo che il concorso sia vitale per la categoria e che chi si appresta a vivere (da commissario e da aspirante notaio) l’esperienza concorsuale debba farlo con la necessaria tranquillità.

Abbiamo quindi deciso di affrontare il dibattito che sta scaldando i social in queste ore, su un tema così importante e delicato, non con proclami di guerra, ma adottando un approccio squisitamente propositivo, per scongiurare che si ripetano i fatti già noti accaduti nel 2010 e che quindi anni di studio dei tanti aspiranti colleghi siano gettati in fumo. E ciò nella speranza di poter contribuire con queste riflessioni a risolvere il problema prima che si trasformi in una sconfitta per gli iscritti al Concorso e per il Notariato tutto.

Da mesi infatti si sentono echi polemici in merito agli esiti dell’ultimo concorso, in cui la percepita mancanza di trasparenza e uniformità sui criteri di correzione ha fatto sì che tanti giovani abbiano considerato ingiusta la propria bocciatura. Ora arriva la nomina di questa Commissione e le collegate polemiche.

Iniziamo, dunque, col confermare quanto detto dal Collega Bertoli, Presidente APAN (Associazione Praticanti Notai): effettivamente nella norma che disciplina la composizione della commissione esaminatrice (nota 4: Articolo 5 del D.Lgs. 24 aprile 2006, n. 166, come modificato dall’articolo 66 della L. 18 giugno 2009, n. 69a L. 18 giugno 2009, n. 69) non vi è una espressa causa di incompatibilità tra insegnamento in scuole notarili e nomina a commissario di concorso (norma invece presente per il concorso di magistratura anche alla luce del divieto per un magistrato di essere docente).

Pur in assenza di una tale (forse ovvia e per questo assente) espressa previsione, il Ministero e così il CNN hanno ritenuto in passato tale posizione incompatibile con l’incarico di commissario. E lo stesso Presidente Giulio Biino nella lettera ai Presidenti dei CND del 20 gennaio 2023 (prot. 476/2023), invitandoli a presentare candidature a commissari del concorso notarile, ricordava che:


E allora, come è possibile che il Consiglio Nazionale del Notariato, questa volta, nel vagliare (prima) le candidature idonee e nel selezionare (poi) tra esse la rosa di candidati da sottoporre al Ministero, abbia ritenuto di disattendere le proprie stesse indicazioni superando la causa di incompatibilità dell’esercizio di attività di insegnamento in scuole di preparazione al concorso negli ultimi 5 anni?

Non ha avuto alternative perché non c’erano candidati sufficienti? Pare proprio di no, visto che a questo giro sono state raccolte – si dice – ben 29 disponibilità (sulle 18 da sottoporre al Ministero).

La ragione dovrebbe trovarsi nel “cambiamento culturale” menzionato al Congresso di Torino dello scorso maggio sull’accesso. In quella circostanza è stato pubblicato il “DOCUMENTO PREPARATORIO DELLE PRIME DUE TAVOLE ROTONDE E DEL DIBATTITO ASSEMBLEARE” pubblicato sul CNN Notizie del 14 maggio 2024 ove è emersa la volontà di: “Consentire ai docenti delle sole Scuole Istituzionali del Notariato di fare parte della commissione”.

Il c.d. “cambiamento culturale” in parola è stato presentato dal CNN con il seguente intento: con la partecipazione di chi insegna nelle scuole, che si presuma essere più aggiornato, rispetto agli altri colleghi, si prova ad alzare la qualità del concorso.

La scelta di commissari colleghi preparati, che conoscano i principi di diritto su cui si fonda il nostro lavoro e sappiano cosa significa indagare la volontà delle parti e individuare le soluzioni più corrette e praticabili per attuarla, è una necessità, di cui si è più volte parlato nel dibattito sull’accesso.

Questo, però, non implica quale automatica conseguenza che essi debbano essere individuati tra i docenti di scuole notarili, né tantomeno di solo alcune scuole notarili.

Noi continuiamo, infatti, a ritenere che la nomina di docenti, quand’anche soltanto di quelli di scuole c.d. “istituzionali”, resti quanto meno inopportuna.

Non per “politica del sospetto” o per paura di mala fede del Collega.

La questione è che tendenzialmente sono o, comunque, potrebbero essere favoriti coloro che hanno frequentato quella scuola rispetto agli altri candidati.

Il Commissario che insegna nella scuola, infatti, porterà con sé, in perfetta buona fede, il suo sapere, le sue preferenze, la sua impostazione ed è alto il rischio che nella traccia di concorso ci sia qualcosa di molto prossimo all’impostazione della scuola dove insegna o ha insegnato.

Chi ha frequentato quella scuola, dunque, si troverebbe avvantaggiato.

E anche se in concreto non ci fosse alcun vantaggio, la semplice presenza di un commissario-docente solleva dubbi sulla “percezione di imparzialità”: non basta essere imparziali, bisogna anche apparire tali, evitando situazioni che possano anche solo generare il mero sospetto.

Certo si rischia di perdere i notai potenzialmente più preparati e idonei a valutare le prove dei partecipanti al concorso, ma il pericolo di storture (nel senso ora evidenziato) è troppo alto (e l’annullamento del concorso del 2010 è lì a far da monito).

Siamo certi non sia volontà del CNN, né ovviamente del Collega, esporre la categoria alle stesse critiche giornalistiche del 2012 (nota 5), quando a essere nominato membro di commissione fu un ex docente della scuola Anselmo Anselmi (che ai tempi della nomina quanto meno non insegnava più presso la scuola), e ancor meno agli esiti nefasti dell’annullamento del concorso del 2010, che ancora tutti ricordiamo come una sconfitta dell’intero notariato.

Sarebbe una volontà suicida, di cui il Notariato, tutte le Scuole di notariato e soprattutto tutti i ragazzi che credono ancora nel Notariato e che arrivano da anni di studio per farne parte davvero non hanno bisogno.

Arriviamo quindi ai propositi: se davvero intendiamo contrastare il calo delle vocazioni e garantire che l’accesso alla professione venga riservato ai candidati più preparati e meritevoli, è fondamentale assicurare trasparenza, equità e meritocrazia in tutto il processo di selezione. A partire dalla nomina dei componenti la Commissione (notai e non) per arrivare al metodo e ai criteri seguiti dalla Commissione esaminatrice:

nessun docente di scuole notarili (istituzionali e non) che abbia insegnato negli ultimi 5 anni deve essere ritenuto idoneo alla nomina a commissario;
• il CNN deve presentare al Ministero una rosa di candidati che si distingua per competenza, autorevolezza e rigore, cercando di assicurare all’interno della Commissione una eterogeneità di vedute, esperienze e provenienze; ogni candidato che non abbia tali caratteristiche non può essere proposto;
• prima dell’inizio delle correzioni, la Commissione (nella sua composizione plenaria) deve individuare i criteri di correzione cui ogni Sottocommissione dovrà attenersi, individuando in modo preciso le cause di bocciatura (da applicare in modo uniforme); tali criteri devono poi essere resi pubblici per trasparenza;
• durante le correzioni, se una sottocommissione individua una nuova soluzione che raggiunge l’obiettivo, ma che non era stata prevista nei criteri iniziali, deve segnalarla tempestivamente alle altre sottocommissioni. Successivamente, la Commissione plenaria deve valutare se includerla tra le soluzioni corrette;
• si potrebbe introdurre infine la regola che autorizza la Commissione a “tornare” sui compiti dei candidati rispetto ai quali non ci sia stato un verdetto unanime di bocciatura, così da rianalizzarli – soprattutto se corretti per primi – tenendo conto dell’evoluzione delle correzioni.

Tra pochi giorni tanti aspiranti Colleghi si metteranno alla prova e a loro soltanto deve andare la nostra attenzione: facciamo in modo, nonostante quello che è accaduto e sta accadendo, che sia garantito loro un concorso in cui possano giocare tutti ad armi pari, in un contesto di trasparenza e senza polemiche.

In bocca al lupo a tutti loro!

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Re: Riflessioni sulla nomina della commissione del concorso 2024
« Risposta #2 il: 13 Novembre 2024, 10:05:06 »
Lettera del Presidente del CNN Giulio Biino - lunedì 11 novembre 2024


In data lunedì 11 novembre 2024, il Presidente del CNN Giulio Biino ha risposto al mio reel apparso su Instagram.
Qui trovate il reel: https://www.instagram.com/reel/DCKPz16I9WQ/?igsh=MjkzY3Q4azN6bDNq



Preciso che nessuna risposta aveva avuto, invece (ahimè), il mio precedente intervento pubblico al Congresso di Torino di sabato 18 maggio 2024.

L'intervento era avvenuto alla presenza dell'intero CNN.
Il Presidente Biino era poi salito sul palco, ma senza rispondere in alcun modo a quanto da me precisato.

Mi aveva solo invitato a entrare in politica notarile, dicendo che potevo meglio spendere le mie energie per quello.
Ma nessun cenno alle tematiche giuridiche ed etiche da me evidenziate, nonostante la quasi unanime platea le sollecitasse.



Nella sua lettera, inviata a tutti i notai italiani, il Presidente del CNN Giulio Biino afferma (ecco alcuni stralci):


1) "Com’è a tutti Voi noto, venerdì 17 e sabato 18 maggio ultimo scorso, si è tenuto a Torino il Congresso Nazionale interno, quello dedicato alla categoria, dal titolo “Il notariato per le nuove generazioni: idee per una riforma dell’accesso”.

Si è discusso, tra l’altro, approfonditamente, del funzionamento della commissione e si è posto in evidenza come la scelta dei commissari sia fondamentale per indirizzare il cambiamento culturale che il Consiglio Nazionale vuole apportare al concorso".

Mie precisazioni:
- il concorso notarile è gestito dal Ministero della Giustizia, non dal Consiglio Nazionale del Notariato
- il Consiglio Nazionale del Notariato non deve provare a mettere le mani su detta gestione
- al Congresso non si è in alcun modo discusso di nulla, solo tavole rotonde "standard" e pre-impostate (a parte il mio intervento di sopra)
- questa cosa chiamata "cambiamento culturale", usando la stessa terminologia coniata dal CNN e da me contestata a Torino a maggio 2024, è un qualcosa che ritengo personalmente inaccettabile ed eticamente doloroso


2) "Oggi la Scuola Nazionale del Notariato esiste (e tutti, Istituzioni comprese, ne hanno sottolineato l’importanza), i Commissari di concorso hanno diritto ad un gettone di presenza e possono essere scelti anche tra i docenti delle Scuole Istituzionali del Notariato".

Mie precisazioni:
- tecnicamente, il CNN aveva indicato il 14 maggio 2024 delle proposte di riforma legislative
- queste proposte non sono mai state né discusse né approvate
- il CNN, in totale autonomia e senza alcuna preventiva delibera interna (quindi, si suppone, con una sorta di atto autoritario di singoli componenti), le ha considerate norme attuali, applicandole (!)
- a voler essere trasparenti, già due mesi prima, il Presidente Biino, con email dell'11 marzo 2024, aveva chiesto ai notai italiani la disponibilità ad essere commissari
- e in quell'email, di colpo, era sparito la regola di prassi da sempre applicata del "non aver svolto insegnamento presso una qualsiasi scuola nei 5 anni precedenti"
- quindi il CNN ha applicato detta proposta presentata a maggio 2024 già da marzo 2024 (!)
- e, tra l'altro, l'ha fatto senza che mai vi fosse una preventiva delibera interna in tal senso


3) "Il Consiglio Nazionale è pronto ad accogliere i più meritevoli, nella piena consapevolezza che l’autorevole Commissione Esaminatrice, testè nominata dal Ministero di Giustizia, opererà al meglio: CREDETEMI!".

Mie precisazioni:
- il Consiglio Nazionale non deve accogliere nessuno, è un organo politico
- i notai facenti parte della commissione sono stati nominati dal Ministero tra quelli facenti parte della rosa di notai indicati dal CNN (è il CNN a selezionarli)
- non vi chiedo di credermi sulla parola, ma di farvi una vostra opinione razionale ed etica sul punto

Offline Raffaele Viggiani

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Re: Riflessioni sulla nomina della commissione del concorso 2024
« Risposta #3 il: 16 Novembre 2024, 17:52:32 »
Articolo di Paola Avondola su Federnotizie - mercoledì 13 novembre 2024
Fonte: https://www.federnotizie.it/se-mantieni-la-calma-quando-tutti-intorno-a-te-hanno-perso-la-testa-probabilmente-non-hai-capito-il-problema-lettera-al-presidente-biino-e-al-notaio-miceli



Se mantieni la calma quando tutti intorno a te hanno perso la testa, probabilmente non hai capito il problema.
Lettera al Presidente Biino e al notaio Miceli


Caro Presidente e Caro collega Miceli,

vi scrivo, come notaio e come docente di scuola notarile, perché ritengo che quanto stia accadendo stia creando un precedente grave, a danno di un concorso fino a oggi considerato inattaccabile perché serio, meritocratico, trasparente, dove l’anonimato era garantito anche dall’assenza di qualsiasi possibile legame tra aspirante notaio e commissario.

Come docente, amo profondamente insegnare, lo faccio solo per passione da oltre 12 anni (e prima di diventare notaio ero dottore di ricerca e cultrice della materia con il professore Ugo Carnevali in Università Statale di Milano, cattedra di diritto privato).

La didattica è per me stimolante, fonte di costante aggiornamento, amo i ragazzi e soprattutto credo fermamente che lo studio sia l’unica strada per diventare e restare un valido professionista.

Proprio perché credo nella didattica, ho sempre ritenuto che qualsiasi riforma, collegata a qualsiasi concorso, dovesse avere come principale punto di riferimento l’interesse dei candidati e dovesse garantire a ciascun candidato, sempre, la serenità di essere in gara alla pari.

Oggi mi sembra che questo non stia proprio accadendo e temo che con questa “decisione imposta” dall’alto, il CNN stia facendo un autogoal, perseguendo quella riforma “culturale” voluta dal Presidente, da qualche notaio e dai vertici della Scuola Nazionale del Notariato.

Possiamo girarci intorno quanto vogliamo, ma è indubbio che introdurre la regola che i docenti di scuole notarili possano essere commissari, sia un suicidio per il notariato, perché nel tempo renderà sempre meno credile la serietà del nostro concorso.

È evidente, infatti, che si presterà a indubbie critiche giornalistiche, verrà utilizzato come motivazione di potenziali ricorsi, minerà alla radice l’immagine della nostra preparazione e in un mondo dove l’immagine, purtroppo, conta più della sostanza, è estremamente pericoloso.

Senza dimenticare che il concorso è gestito dal Ministero della Giustizia, ragion per cui dichiarare di voler apportare un cambiamento culturale al concorso significa voler mettere le mani nel concorso, il che non deve accadere.

Far finta che questo problema non esista equivale a ritrovarsi nella medesima posizione descritta da Woody Allen: “Se mantieni la calma quando tutti intorno a te hanno perso la testa, probabilmente non hai capito il problema”.

E allora ecco le mie domande a te, Presidente.

Nella lettera inviataci l’11 novembre 2024 hai scritto che la scelta di avere docenti di scuole istituzionali nella commissione, fosse una scelta voluta dalla categoria approvando un ODG del 2018.

Allora mi chiedo e ti chiedo: perché nella lettera a tua firma del 20 gennaio 2023 (prot. 476/2023) inviata al CND, cinque anni dopo il citato ODG, hai richiesto come requisito di nomina il solito presupposto e precisamente:

Possono far parte della Commissione i notai che (…) non abbiano esercitato attività di insegnamento in scuole di preparazione al concorso negli ultimi cinque anni (…)”.

Già allora esistevano scuole istituzionali. Una per tutte l’Anselmo Anselmi (Fondazione gestita dal CND Roma). Non esisteva, però, solo la Scuola Nazionale del Notariato.

Ti chiedo, per favore e per dovere istituzionale, una risposta.

Ancora il 17 maggio e 18 maggio 2024 a Torino ci siamo riuniti per discutere sul tema dell’accesso. Io ero presente.

In quella sede, seppur limitatamente (perché il dibattito ormai nei Congressi è concesso solo al pomeriggio dell’ultimo giorno), il tema “commissione/docente della scuola istituzionale” è emerso perché presente come vostra “proposta” nel “Documento preparatorio delle prime due tavole rotonde e del dibattito assembleare” pubblicato sul CNN Redazione del 14 maggio 2024.

Durante quel Congresso, durante il dibattito, questa proposta è stata contestata (intervento di Raffaele Viggiani del 18 maggio 2024), applaudito dalla platea.

Ebbene, perché nessuno del CNN in quella sede ha risposto all’intervento e, aspetto più importante, ha fatto capire alla platea con chiarezza che quella vostra proposta inserita nel notiziario non fosse “proposta”, ma regola acquisita?

Perché nessuno ha mai mandato alla categoria dopo il Congresso una lettera che indicasse questo cambio di criteri nella selezione, citando la delibera/provvedimento approvato dal CNN sul tema?

Ti chiedo, per favore e per dovere istituzionale, una risposta.

Termino e mi rivolgo al collega Miceli.

Non ti conosco personalmente, ma so che sei un docente di massimo prestigio e serietà, che ami la didattica, la ricerca scientifica e che ti sei sempre dedicato alla preparazione concorsuale per passione e dedizione.

Per questi motivi, più nobili di tanti altri – a fronte di questa situazione non chiara che sta alimentando polemiche che potrebbero degenerare ed essere strumentalizzate – ti chiedo di prendere autonomamente la decisione: dimettiti, anche se difficile.

Il clima oggi è teso, è evidente a tutti, sicuramente è auspicabile che con il tempo questa situazione potrà meglio essere chiarita e gestita, ma oggi, sarebbe una violenza, una imposizione a danno di tutti e a sorpresa di troppi.

Per anni ci dedichiamo ai ragazzi per prepararli, ma anche per aiutarli a trovare quella difficile serenità che deve accompagnarli al concorso.

Oggi la tua presenza, per quello che è accaduto e sta accadendo, distrugge questa serenità, quindi da Docente, fai un passo indietro e lasciamo che altri – nel tempo – discutano, risolvano questo problema.


un notaio, un docente
Paola Avondola

 


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